Farmacie prese d’assalto: “E’ un caos, facciamo tamponi ogni pochi minuti ma rischiamo di non poter gestire la situazione”

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Code chilometriche, telefoni presi d’assalto, farmacie stracolme e farmacisti senza tregua: la corsa dei lavoratori alla ricerca dei tamponi che rilascino green-pass a scadenza è iniziata.
Conseguenza inevitabile del dpcm firmato dal Governo Draghi che prevede l’obbligo del certificato verde per accedere a qualsiasi luogo di lavoro, pena la sospensione senza recepire lo stipendio.

Senza addentrarci nella questione tecnica e nell’efficacia del green pass, volendo assolutamente non lanciare sponde né ai favorevoli, né ai contrari e per non strumentalizzare la vicenda sempre e comunque a fini politici – come ormai succede giornalmente – è innegabile fare luce su una problematica di gestione che è evidente e che urge di essere risolta.

Tra quelle file interminabili ci sono coloro che hanno deciso di non vaccinarsi, considerando che -almeno sulla carta- il vaccino non è stato reso obbligatorio e che quindi esercitano il proprio diritto di scelta, a caro prezzo – si intende – . Ma ci sono anche tutti coloro che per altre motivazioni, come incompatibilità con il vaccino, ritardi dell’asl, visite pre-vaccino obbligatorio rimandate per mesi, ancora non hanno avuto accesso né al vaccino, né al certificato. Risultato? Ogni 48 ore, tutti coloro che vogliono continuare a lavorare e che non vogliono o non possono permettersi di perdere il loro stipendio – tanto più in un momento di forte crisi come quella che stiamo vivendo – sono costretti a farsi un tampone che certifichi la loro negatività al Covid.

In questa situazione confusa chi si trova ad affrontare un disagio notevole sono sicuramente le farmacie, prese d’assalto, con prenotazioni di tamponi che vanno ormai oltre la settimana e che sono costrette a lavorare senza tregua effettuando tamponi ogni pochi minuti.

La situazione non è facile – afferma una farmacista di una nota farmacia lucchese – siamo nel caos completo, non riusciamo a rispondere a tutte le richieste di tamponi che abbiamo, nonostante li effettuiamo ogni giorno, tutto il giorno, senza stop”.
Non abbiamo gli strumenti concreti per sopperire al bisogno di tutti, non è oggettivamente possibile rispondere alle esigenze di centinaia di persone al giorno” continua la farmacista mostrando l’agenda completamente piena con appuntamenti ogni 3-5 minuti. “Non voglio entrare nel merito della questione, ognuno la pensa come vuole, ma il problema esiste e non so come faremo ad andare avanti così, considerando che non possiamo lasciare indietro tutti gli altri servizi che svolgiamo”.

Il rischio è anche quello, infatti: l’abbandono di tutti quei servizi che le farmacie offrono ai cittadini, servizi che facilitano essi senza per forza doversi rivolgere ai presidi ospedalieri o ai laboratori analisi, che rischiano da oggi di essere messi in secondo piano trasformando le farmacie in macchine sforna green-pass.

La salute, la prevenzione e le tutele di fronte a questo virus sono la priorità: i vaccini sono lo strumento che abbiamo oggi per arginare questa pandemia che ancora non è sconfitta, ma c’è da ricordare che in mezzo a quelle persone che oggi vengono da noi a implorare un tampone non ci sono solo i no-vax accaniti, ma anche tutti coloro che per motivi sanitari non possono fare il vaccino, o comunque ancora non hanno potuto riceverlo” , spiega la dottoressa.

Noi facciamo il massimo, e come noi tutte le altre farmacie lucchesi: ci stiamo impegnando senza sosta per garantire a tutti la possibilità di andare a lavoro, di recepire uno stipendio e di farlo nella sicurezza sanitaria. Questo è il nostro dovere, a prescindere dalle idee delle persone. Fatto stà che siamo stremati e che questa modalità non credo potrà andare avanti a lungo. Considerando che siamo solo a pochi giorni dall’entrata in vigore del Dpcm, ci spaventa sinceramente ciò che saremo costretti ad affrontare, ma ancora di più ci spaventa la reale possibilità di ‘dover’, per causa di forze maggiori e indirettamente, lasciare lavoratori a casa. Serve una gestione diversa: non sta a noi dire come, ma sicuramente, così, si sta creando solo un grande caos che non avvantaggia nessuno”, conclude.

A prescindere dalle idee, questi sono i fatti: un disagio notevole che la nostra città, come tutte le altre, sta affrontando. Come giustamente detto dalla farmacista non sta a noi trovare una soluzione, non sta a noi decidere e capire come risolvere questo inghippo legato all’obbligatorietà del green-pass: sicuramente ci aspettiamo però un’attenzione maggiore a tutti coloro che, indirettamente, sono coinvolti nelle scelte di Governo e che subiscono passivamente esse senza poter fare niente.

Foto Corriere.

Bianca Leonardi
Bianca Leonardi
Classe 1992, Lucca. Una laurea in giornalismo e tanta voglia di dar voce a chi troppo spesso resta in silenzio. Lavoro da anni nella comunicazione e nell'organizzazione di eventi, saltando tra musica, teatro e intrattenimento. Perché "Lo Schermo"? Perché siamo giovani, curiosi e affamati di futuro.

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