A più di quarant’anni dalla storica legge Basaglia – e a più di venti dalla definitiva chiusura dello stesso, avvenuta nel 1999 – l’ex manicomio di Maggiano è stato recentemente oggetto di un interessante convegno che si è tenuto a Lucca, il cui obiettivo era quello di raccogliere proposte e stimolare un dibattito qualificato sul futuro dell’antico monastero di Fregionaia.
Il seminario – che ha avuto un carattere volutamente interdisciplinare – è stato organizzato proprio per tentare di dare nuova vita agli spazi dello storico ospedale manicomiale che fu diretto da Mario Tobino e da Guglielmo Lippi Francesconi, mediante proposte finalizzate a valorizzarlo al meglio rispettandone, però, la storia e l’importante funzione sociale svolta nel secolo scorso.
Lo scopo del convegno – promosso dalla Fondazione Mario Tobino, dall’Università IUAV di Venezia e dalla Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara – era proprio quello di mettere a confronto esperienze di riqualificazione riguardanti altre strutture manicomiali (ex ospedali psichiatrici sardi, campani e molto altro), al fine di elaborare un progetto in grado di dare nuova vita agli spazi dell’ex manicomio di Maggiano: la suggestiva proposta – accolta con favore da Isabella Tobino, Presidente della omonima Fondazione e nipote del grande psichiatra-poeta – avanzata dall’architetto Piero Guicciardini dello Studio Guicciardini Magni di Firenze è quella di fare dell’ex manicomio un grande spazio museale capace di evidenziarne l’importanza storica, con un piede nel passato e lo sguardo aperto al futuro.
Gli atti del convegno – che aveva il patrocinio della Regione Toscana, della Ausl Toscana Nord Ovest, della Provincia di Lucca, del Comune di Lucca e della Fondazione Cassa di Risparmio – sono confluiti nel volume “I liberi spazi di Maggiano e le architetture manicomiali in Italia”, curato dalla Prof.ssa Emanuela Sorbo di IUAV Venezia ed edito pochi giorni fa da Maria Pacini Fazzi Editore.