In questo 2021 ricorre il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, il poeta fiorentino che viene unanimemente riconosciuto come il padre effettivo della lingua italiana.
Anche Lucca ha voluto rendere omaggio all’autore della “Divina Commedia” e del “De Monarchia”, valorizzando il legame che quest’ultimo ha avuto con la nostra città: nel tempo, infatti, numerosi studiosi – tra cui Carlo Minutoli, il Prof. Luiso, Giorgio Varanini e Salvatore Bonci – hanno rintracciato importanti elementi che permettono di attribuire a Lucca una valenza significativa nella biografia (politica e non solo) di Dante.
Anche sulla scia di tali esperienze, nel 2018 ha visto la luce – presso l’Università di Pisa – un ambizioso progetto di studio e di ricerca[1] coordinato dal Prof. Alberto Casadei, che aveva l’obiettivo di approfondire i legami del Sommo Poeta con la nostra città e con altre cittadine della Toscana occidentale.
Ebbene, tale ambizioso progetto – che ha avuto una durata di circa due anni, fino al 2020 – si è poi sviluppato ed è confluito in un interessante volume – dettagliato e approfondito ma accessibile a tutti – dal titolo “Dante e Lucca”, curato dal suddetto Prof. Casadei[2] e pubblicato alcuni mesi fa da Maria Pacini Fazzi Editore.
Un contributo interessante, che conferma l’effettiva importanza di Lucca nella vita di Dante e che riesce a mettere in evidenza il rapporto che quest’ultimo – e, in seguito, uno dei suoi figli – aveva con la nostra città e con vari esponenti della stessa. Un approfondimento in grado di far luce sulle importanti relazioni politico-sociali che il Sommo Poeta aveva in una realtà – come quella lucchese – che a tratti è stata il tempio del guelfismo toscano ma che, a stretto giro, è poi andata incontro alle medesime mutazioni socio-economiche che resero instabile e virulento il clima politico fiorentino.
Il contributo curato dal Prof. Casadei ha inoltre il merito di offrire ai lettori un interessantissimo spaccato della cultura e della situazione politico-economica di Lucca agli inizi del 1300: un lavoro certosino, dettagliato, completo e trasversale, frutto della concertazione di vari Enti del territorio, lucchese e non solo. Il lavoro, infatti, è stato fortemente voluto e finanziato dall’Università di Pisa e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, e vi hanno collaborato anche l’Archivio di Stato, la Biblioteca Statale, l’Accademia Lucchese di Scienze, Lettere e Arti, l’Associazione degli Amici del Machiavelli, il Comune di Lucca, la Società Dantesca Italiana e l’Associazione degli Italianisti.
[1] Il progetto di studio e di ricerca, coordinato dal Prof. Casadei, era denominato “Testi, testimonianze e documenti danteschi in area toscana tra il XIV e il XVI secolo”.
[2] Hanno collaborato alla realizzazione del volume i seguenti autori: Alma Polloni, Federico Lucignano, Paolo Pontari, Matteo Cambi, Valerio Cellai, Mirko Tavoni, Fabrizio Cigni, Pietro Giusteri, Filippo Motta, Marco Collareta, Laura Violi, Giorgio Masi, Paolo Celi e Rolando Ferri.