Esaltazione della Santa Croce: un po’ di storia

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Lucca si appresta a festeggiare il giorno più importante del suo settembre, quello dell’Esaltazione della Santa Croce. Il momento di festa comincia con i vespri del 13 settembre e si estende per tutta la giornata del 14, anche se per la comunità di Lucca il momento clou è la Luminara, che si tiene la sera del 13. Questa tradizione ha un’origine antichissima – la prima menzione ufficiale è del 14 settembre 1148 -, quando la popolazione si impegnava, al momento della sottomissione, a porgere un tributo di cera, ai piedi del Volto Santo.

Un tempo la cera d’api era un articolo di lusso, raro da trovarsi e di grandissimo valore, per questo motivo il quantitativo di cera veniva stabilito tramite i patti di dedizione, a seconda delle possibilità del singolo individuo che compiva la sua offerta al Volto Santo. La cera non veniva però accesa immediatamente, ma veniva conservata per provvedere all’illuminazione del simulacro per l’anno successivo. Nel corso dei secoli la Luminara assunse sempre maggior prestigio, a tal punto che si scatenarono delle vere e proprie guerre per la cera che veniva portata in processione e appesa di fronte all’immagine sacra. Le testimonianze dell’epoca parlano di tonnellate di cera con veri e propri castelli costituiti da numerosissime candele, disposte in modo artistico. Ovviamente oggi non funziona più così, tuttavia i fedeli continuano a portare il proprio lume ai piedi del crocefisso ligneo custodito dentro alla Cattedrale di San Martino.

La processione compie, ancora adesso, il “percorso miracoloso” del Volto Santo. Quando la reliquia fu trasportata da Luni a Lucca, questa fu deposta nella chiesa di San Frediano. Quello doveva essere il posto designato per la sua venerazione, tuttavia il giorno dopo la sua deposizione, il Volto Santo fu ritrovato, in modo misterioso, in un orto nei pressi del duomo di San Martino. A quel punto il messaggio fu chiaro: il Volto Santo doveva restare dentro alla Cattedrale e qui tutti quanti avrebbero dovuto venerarlo. Come dice l’inno della Santa Croce: “Evviva la Croce, la Croce evviva, Evviva la Croce, e chi la esaltò”.

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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