Documenti, aste, bandi, ritardi, e alla fine nulla di fatto: stiamo parlando dell’Ostello San Frediano, altro contenitore che ad oggi resta abbandonato ormai da anni, preda di quella burocrazia che, nonostante l’Amministrazione auspicasse fino a poco tempo fa e ritenesse estremamente necessario lo snellimento di procedimenti del genere, ha lasciato un spazio importante della città abbandonato nella polvere e nelle dimenticanze.
Il percorso dell’Ostello San Frediano, luogo simbolo per le generazioni passate ma anche per noi più giovani, è abbastanza travagliato e ha visto negli ultimi anni alternarsi proposte, bandi mai andati a buon fine e trattative lasciate a metà.
Tutto è iniziato nel 2018 quando l’Amministrazione dette il via al primo bando di gara: un successo visto che pervennero 17 manifestazioni di interesse e furono ammessi 11 degli operatori che avevano partecipato. Di questi 11, a fine marzo 2019, forse complice la lunghezza del procedimento, o le disattenzioni di chi doveva seguire con costanza la vicenda, nessuno di presentò.
L’Amministrazione decise così, subito nel maggio 2019, di indire un nuovo bando di gara semplificato, in modo da rendere più appetibile la cosa: al bando risposero 8 operatori e ad ottobre 2019 si presentò una sola offerta da parte di Ristogest Srl, che ottenne la gestione dell’ostello.
Siamo a luglio 2021 e Ristogest è ancora lì, con in mano il piccolo trofeo di essersi aggiudicata l’ostello, ma senza strumenti, né possibili movimenti da intraprendere per portare a termine la procedura e dare nuova vita al posto.
Cosa è successo in questi due anni? Niente. Nessuno da parte dell’Amministrazione Comunale evidentemente si è davvero impegnato nel realizzare quello che è sempre stato e lo sarebbe tutt’ora, un servizio importante per la città e non solo, essendo anche punto nevralgico del turismo giovanile.
Ma c’è di più: in preda forse allo scorrere del tempo, alle pressioni di Ristogest – comprensibili, in quanto è congelato da due anni in attesa non si sa di cosa – il Comune, lo scorso anno, nel Luglio 2020, decide addirittura di mettere in vendita, al prezzo simbolico di un euro ciascuno, tutti i pezzi di arredamento ancora presenti all’interno dell’Ostello, rimasti dalle passate gestioni. Effettivamente luglio è tempo di saldi!
La vicenda, in realtà, è molto seria, in quanto l’Ostello è solo un altro degli esempi di tutti quei posti a Lucca lasciati a sé stessi, o meglio lasciati al caso, alla distrazione, alla poca efficienza e sicuramente al poco interesse concreto nel ridare spazi e occasioni ai cittadini.
In un’intervista rilasciata sul Tirreno, l’Assessore Ragghianti sostiene che questo immobilismo riguardo all’Ostello sia dovuto sicuramente al Covid, ma soprattutto a nuove regole riguardanti le strutture ricettive che impongono per forza altri lavori.
La domanda vien da sé: cosa stiamo aspettando a compiere questi lavori dopo anni di fermo? Per quanto ancora dei privati saranno disposti ad attendere un’Amministrazione che, oggettivamente, lascia le cose a metà e si fa scappare occasioni per il bene della comunità?