Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato pervenuto dall’assessore Francesco Raspini.
“Sono a disposizione del mio partito e della mia città per guidare un percorso che costruisca il futuro di Lucca”: Francesco Raspini interviene all’assemblea comunale PD e ribadisce la volontà di candidarsi a sindaco di Lucca 2022
“Sono a disposizione del mio partito e della mia città per Lucca 2022: per una Lucca che costruisce il presente e guarda al futuro. Una candidatura, la mia, che vuole diventare elemento catalizzante per persone, esperienze, sensibilità che si rifanno, che animano e che credono nel centrosinistra. Ma che punta a guardare anche oltre il perimetro delle forze politiche di maggioranza”. Con queste parole l’assessore Francesco Raspini è intervenuto nell’assemblea comunale del Partito Democratico, dove ha ribadito il suo impegno per il comune e il desiderio di candidarsi a sindaco della coalizione di centrosinistra per le amministrative 2022. Un’intenzione che ha ufficialmente raccontato nelle scorse settimane, sgomberando il campo da dubbi, frasi dette a metà o riportate per sentito dire e decidendo, al contrario, di metterci la faccia da subito.
“Finalmente – spiega Raspini – abbiamo ufficialmente iniziato il percorso di avvicinamento alle prossime elezioni. L’assemblea comunale è stata un passaggio importante perché il Partito Democratico rappresenta il primo soggetto politico della coalizione di centrosinistra. Abbiamo le necessità di valorizzare il percorso di questi 9 anni di amministrazione, ma anche di svilupparne uno nuovo, che nasce da quello che si sta concludendo, ma che sia in grado di far spiccare un ulteriore balzo in avanti e di consentirci di progettare la città che verrà nei prossimi anni”.
“Non si può perdere tempo, perché i nostri avversari si stanno già organizzando. Proprio per questo ho scelto di dare pubblicamente la disponibilità a candidarmi come Sindaco. Naturalmente, questa iniziativa non vuole essere, né apparire, in nessun modo come una forzatura e perciò ribadisco che sono a disposizione di tutti i percorsi che il partito riterrà di avviare. Ma è importante che questa discussione non si protragga all’infinito, perché chi guarda da fuori vuole sapere chi sarà il candidato, quale sarà il perimetro della coalizione, quali sono le idee e i programmi”.
“Nel 2022 si terranno le prime elezioni amministrative del dopo Covid, la ripresa è in corso, ma siamo solo all’inizio. La nuova amministrazione che si insedierà avrà il difficile compito di indirizzare le risorse che serviranno per il rilancio del comune e del territorio: non è quindi questo il tempo di affidare l’istituzione chiave della nostra città a chi si contraddistingue per inesperienza amministrativa. Non possiamo permetterci il lusso di ridare la Città di Lucca in mano a gruppi politici che hanno fatto dell’immobilismo e della cattiva amministrazione il loro marchio di fabbrica”.
“La proposta – continua Raspini – per la Lucca del futuro dovrà essere costruita a partire dal dialogo con i partiti, i movimenti civici, con le categorie economiche, con le realtà associative e del terzo settore e con i singoli cittadini. Certamente non partiamo da zero, ma dalle tante cose fatte in questi nove anni, nel corso dei quali sono stati ottenuti finanziamenti, sono state realizzate opere, è stato rimesso in sesto il bilancio comunale, è stata operata una razionalizzazione nella gestione delle risorse pubbliche, è stata inaugurata una stagione di opere e di interventi nelle periferie, è stata data una impronta tutta nuova alle politiche sociali e, soprattutto, si è formato un nuovo gruppo dirigente, capace, con esperienza, giovane, dinamico: un gruppo che può dare e fare molto per Lucca”.
“Ci sono però due snodi che vedo come essenziali nei prossimi anni –prosegue -. Primo: la necessità di rendere sempre più centrale Lucca nella Toscana e in Italia, rafforzando anche i rapporti con l’area vasta (intesa come Piana e come capoluoghi di Costa). Ma per acquisire importanza, ruolo e centralità fuori da Lucca serve coesione e solidità all’interno. E qui vengo al secondo snodo: ridisegnare un rapporto sano tra centro e periferie. Abbiamo iniziato a farlo, ma tanto resta ancora da fare e da qui occorre partire, con spazi per l’aggregazione, piazze, spazi commerciali, servizi pubblici, spazi per l’attività all’aria aperta. A partire da una maggiore valorizzazione del ruolo che possono giocare nei quartieri e nelle frazioni gli impianti sportivi”.
“Io ci sono – conclude Raspini – e sono disponibile a confrontarmi con la sfida grande, difficile ma bellissima, che abbiamo davanti. Con la mia esperienza, la mia passione, la mia energia e tutto l’impegno e l’entusiasmo di cui sono capace. Con una promessa e una richiesta. La promessa è di coinvolgere in questo progetto tutti quelli che avranno voglia di contribuire al bene della città, ma senza chiedere a nessuno la carta d’identità o la provenienza politica. E poi la richiesta di uscire quanto prima dalle nostre stanze e dalle nostre logiche, non sempre comprensibili a tutti, per cominciare a parlare con la città che là fuori ci guarda e che attende chiarezza e risposte concrete”.