Facciamo un tuffo nel passato, ora che inizia la bella stagione, è facile far riaffiorare i ricordi, le sensazioni e i profumi di un tempo. Rivivere i momenti di ieri è un bell’esercizio, così come ritornare idealmente agli anni ’90, che sono stati un periodo creativo, colorato – seppur in misura minore rispetto alla decade precedente -, rumoroso e spesso spensierato. Il centro storico di Lucca era ancora il punto di riferimento per tutta la comunità cittadina, giovane e meno giovane. Le aree pedonali e le ZTL erano limitate rispetto al presente, quindi in tantissimi raggiungevano le piazze all’interno delle Mura con le proprie auto, ma soprattutto con i motorini. Sul finire del secolo scorso, i “cinquantini” erano veramente i protagonisti delle nostre strade. Chiassosi, stravaganti, sempre lucidi e perfetti, avevano un loro ritrovo fisso: Piazza Grande. Nello specifico, davanti alla Gelateria, Il Pinguino, che divenne un punto di riferimento per i più giovani, che qui si ritrovavano, non solo per un gelato o un sorbetto, ma per fare “comunella”. Fra stazione dei taxi, cabine telefoniche e gelateria, quell’angolo di Piazza Napoleone era brulicante di gente indaffarata.
Situazione analoga si trovava in Piazza del Giglio, davanti al cinema Astra, dove al posto dei motorini, si trovavano spesso auto di grande prestigio. Il bar accanto alla sala cinematografica era un luogo di aggregazione, specialmente per un pubblico più maturo e notturno. Spostandosi di pochi passi, nelle sere d’estate, la Veneta riusciva ad accalappiare le attenzioni di tantissimi ragazzi e adulti. Non c’è bisogno di presentare questa gelateria, che dal 1928 risiede stabilmente al suo posto, sotto alla discesa del “Caffè delle Mura”. Qui si potevano incontrare ampi gruppi di persone, tutti diversi tra loro, ma accomunati dalla voglia di stare insieme.
La panchine in Via Roma, di fronte alla Upim erano un altro dei simboli degli anni ’90 a Lucca. Qui si iniziava, o finiva, il rito della celebre “vasca” in Via Fillungo, la passeggiata nella strada dei negozi della città. Questa camminata aveva come traguardo San Frediano, perché la zona oltre a questo punto, era ritenuta troppo “esotica”. Fra gli altri luoghi emblema di quel periodo, ci sono gli scalini della chiesa di San Cristoforo e quelli di Via Nuova, vicino a una delle tante Sale Giochi, che riempivano la città. Già, le Sale Giochi, ormai un ricordo lontano, ma che hanno rappresentato al meglio quel periodo di transizione tra il mondo analogico e quello digitale, che sarebbe arrivato inesorabilmente col nuovo millennio.
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