L’Arcangelo Michele dalla sua sommità protegge la città di Lucca, la statua di marmo a lui dedicata dopo aver sconfitto il drago capeggia sulla cima della Chiesa che porta il suo nome. Qui nel cuore del centro storico della città, prende forma la Chiesa di San Michele eretta su quello che fu l’epicentro della città romana, dando vita a uno dei miti e a una delle leggende più affascinanti di tutta la storia lucchese, quella dello smeraldo (o diamante) di San Michele. In quanti hanno provato a scorgere lo scintillio dello smeraldo in una giornata particolarmente luminosa? In tantissimi sono riusciti nell’impresa di vederlo, altri invece non sono stati così fortunati, alimentando l’alone di mistero che circonda questa storia.
I misteri
Sono molteplici le versioni che sono state tramandate nel corso degli anni riguardo il tesoro di San Michele. Una di queste parla di uno smeraldo rimasto incastonato nella statua in tempi antichi e mai ritrovato, e che si può vedere ad occhio nudo soltanto in particolari giornate, quando la luce estremamente luminosa riflette sulla statua dell’Arcangelo. Un’altra leggenda popolare sostiene che al dito di San Michele sia stato posto un anello con incastonato un diamante, e che soltanto di sera questa pietra preziosa sia in grado di emettere il suo proverbiale brillio. Un’altra mirabile variante, sussurra che la gemma incastonata non sia altro che una pietra rossa e chi è in grado di vederla luccicare ha la possibilità di esprimere un desiderio. Infine, altri studiosi negano categoricamente che un oggetto così prezioso sia stato fissato in questa statua, e che tutti questi miti sono frutto soltanto di suggestioni.
Punti di osservazione
Che sia tutta una suggestione oppure no, una delle attrazioni cittadine è proprio l’appostamento per scorgere la verde luce di San Michele. Non solo i lucchesi si cimentano in questa pratica, ma anche frotte di turisti che rimangono incantanti di fronte alla maestosa bellezza della Chiesa, cercano di catturare la leggendaria luce emanata dallo smeraldo. Una tradizione raccontava come fossero 12 i punti in cui si potesse ammirare, e che una volta scorti tutti quanti si guadagnasse automaticamente un lasciapassare per il Paradiso. Noi possiamo segnalare alcuni luoghi in cui si può, con un po’ di fortuna, vedere la pietra preziosa. Dopo vari tentativi, all’altezza della metà di via di Poggio si può intravedere la luce dello smeraldo, altrimenti si potrà ottenere un buon risultato piazzandosi all’angolo tra via San Paolino e via Vittorio Veneto. Nel caso ci riusciste, non dimenticativi di esprimere un desiderio, provvederà poi San Michele ad esaudirlo.