Fattoria il Poggio, menù completo a 5 euro: “Servono locali vissuti, c’è rischio apatia”

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Un appello alla gente comune, al mondo della ristorazione, ai lavoratori in pausa pranzo ed anche alle famiglie. E’ quello che lanciano Giancarlo Rossi e Simone Del Ministro, rispettivamente proprietario e direttore della “Fattoria il Poggio” ambiente composto da ristorante e spazi per la produzione di olio e vino, fatto rigorosamente con prodotti locali e sito nello splendido panorama delle colline di Montecarlo, che si adatta per cene sociali, cerimonie, pranzi da lavoro e aggregazioni per squadre di calcio e famiglie. Del Ministro e Rossi vogliono rafforzare questo appello, paragonando la loro iniziativa ad un richiamo a ritmo di fanfara che suona la carica per smuovere clienti e ristoratori dal rischio di apatia che gran parte della popolazione rischia a causa del covid. “Offriamo menù da pranzo al modestissimo prezzo di 5 Euro. Il menù è fatto di tre portate, con porzioni degne di un pasto di lavoro e in grado di far uscire soddisfatti i clienti, perché cucinato con identici ingredienti e identico amore e passione per il nostro lavoro”.

Da cosa nasce questa idea, certamente stravolgente per un ristorante di qualità, con margini di guadagno certamente minori, che quasi invogliano una casalinga a non cucinare per non sporcare nemmeno i fornelli della propria cucina? “Vogliamo incentivare le persone a tornare nei locali pubblici, a godersi bei piatti, buon vino, momenti di goliardia, momenti di scambio di opinioni e di battute seduti allo stesso tavolo, condividendo un pasto. Non vogliamo assuefazione, immobilismo, non vogliamo che si perda la propensione al consumo, quello sano e dei prodotti locali che muove l’economia e l’occupazione del nostro territorio”.
Aspetti sociali ed economici viaggiano a braccetto nelle attenzioni di Rossi e Del Ministro: “Siamo in Italia, nazione che da nord a sud è sinonimo di qualità di cibo e arte del cucinare. Questi mesi di covid rischiano di cancellare tutto questo, dobbiamo provare a tornare alla normalità che ci ha sempre contraddistinto
”.

Dietro questa scelta, c’è anche il desiderio di tutelare un sistema, un’economia che ruota attorno alla ristorazione e di dare un senso ai sacrifici fatti dai ristoratori. Il direttore Del Ministro: “Come ogni altra realtà del nostro settore abbiamo messo in pratica tutte le disposizioni che il Governo ci ha richiesto per poter garantire un ambiente rispettoso delle norme anti-covid: distanziamento dei tavoli, distanziamento delle sedie, colonnine con igienizzante. Quando ci è stato permesso abbiamo lavorato con dispositivi di protezione individuale, sia in sala che in cucina, abbiamo aumentato il personale dedito alle pulizie ordinarie e straordinarie, abbiamo provveduto all’ installazione delle barriere protettive nelle nostre postazioni di accoglienza e di cassa, abbiamo sanificato gli ambienti, abbiamo utilizzato guanti anche durante il periodo estivo, fino a quando non hanno revocato l’ obbligatorietà e abbiamo investito forze e risorse economiche per rispetto dei nostri clienti e dei nostri dipendenti”. All’ingresso del locale ben visibile un mega cartello in plastica con l’intero menù. In alto svetta il motto che sa di invito: “Per aspera ad … convivum”. Tradotto dal latino “Dalle difficoltà, per arrivare al banchetto”. L’ultimo appello de “Il Poggio” è per gli altri ristoratori: “Non cerchiamo esclusività. Vogliamo che altri esercenti della zona facciano iniziative simili. Non cerchiamo guerra tra poveri, vogliamo coccolare i clienti, per l’interesse di tutti”.

Bianca Leonardi
Bianca Leonardi
Classe 1992, Lucca. Una laurea in giornalismo e tanta voglia di dar voce a chi troppo spesso resta in silenzio. Lavoro da anni nella comunicazione e nell'organizzazione di eventi, saltando tra musica, teatro e intrattenimento. Perché "Lo Schermo"? Perché siamo giovani, curiosi e affamati di futuro.

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