Elisa Naldi è una ventiduenne saltatrice lucchese della Virtus Lucca, che nei recenti Campionati Assoluti di Padova ha ottenuto un ottimo terzo posto nel salto in lungo grazie a una misura di 6,17 metri. In questo 2020 la giovane atleta si è messa in luce con prestazioni che fanno ben sperare per il suo futuro. Noi abbiamo avuto la fortuna di scambiare qualche parola con lei e abbiamo capito che oltre a essere una ragazza con la testa sulle spalle, ha alla base una grande forza di volontà e una buona dose di determinazione, che sicuramente la spingeranno a fare sempre meglio nel proseguo sua carriera sportiva.
Elisa, hai ottenuto recentemente il terzo posto agli assoluti italiani. Quali sono state le tue emozioni e le tue sensazioni al riguardo? Che tipo di gara è stata?
È stata un’emozione immensa aver raggiunto questo bel risultato, anche un po’ inaspettato. Dico così perché io ero quarta nella misura di accredito, oltre a Larissa Iapichino (la figlia di Fiona May) avevo come avversarie due ragazze con molta più esperienza di me. Il mio obiettivo era solo quello di migliorarmi, però complici delle misure non proprio eccezionali, alla fine sono riuscita a cogliere questo terzo posto assoluto, che rende orgogliosa me, la mia società e il mio allenatore.
Come fa una ragazza di ventidue anni a far coincidere gli impegni e i sacrifici che richiede la vita da atleta, con tutte le altre attività di una giovane ragazza?
È dura perché oltre ad allenarmi studio all’Università di Pisa, alla facoltà di lettere e a breve dovrei laurearmi. Per quanto mi riguarda il segreto è sapersi organizzare, poi con l’aggiunta di determinazione e voglia di fare si riesce a far coincidere tutto quanto. Diciamo che gli allenamenti occupano uno spazio importante delle mie giornate, tuttavia riesco ad avere anche una vita sociale come una qualsiasi ragazza della mia età. Nell’ultimo periodo sono stata molto in giro a causa delle gare, ma sono davvero contenta di quello che faccio.
Come si strutturano i tuoi allenamenti, hai qualcuno che ti segue?
Sì, Luca Rapè è il mio allenatore e devo tanto a lui, devo ringraziarlo perché è riuscito a farmi arrivare dove sono. Mi ha fatta crescere nella disciplina del salto in lungo, dopo aver provato un po’ tutte le vie dell’atletica leggera. Luca, quindi, è sicuramente una figura molto importante. Per quanto riguarda gli allenamenti, faccio parte di un gruppo dove sono la più grande e mi alleno tutti i giorni a esclusione della domenica. Gli allenamenti variano molto a seconda della tipologia, che può essere: velocità, tecnica di salto, forza o tecnica di corsa. Di media le sessioni durano circa due ore/due ore e mezza, ma possono andare anche oltre. Ad esempio, una sessione di training dedicata alla velocità ha una durata maggiore rispetto a una di forza, ma comunque il mio impegno è giornaliero e costante.
Hai come aspirazione quella di arrivare un giorno a fare gli europei, i mondiali o le Olimpiadi?
Sono molto coi piedi per terra e altrettanto scaramantica, perciò non posso dire se riuscirò ad arrivare a certi traguardi. Quello che so è che dopo questa stagione che è stata travagliata, non solo per noi atleti, ma anche per gli allenatori e le squadre, dovrò prendere una decisione. Il prossimo anno sarà cruciale per me, la mia vita da atleta richiederà ancora maggiore serietà, ma il mio vero obiettivo è quello di migliorarmi sempre più. Non posso al momento porgermi degli obiettivi altissimi, ma spero di fare a breve qualche raduno con la nazionale.
Dove ti vedi da qui a dieci anni?
Fra dieci anni mi vedo ancora come atleta, perché questo è un treno che passa una volta sola e io lo voglio prendere con determinazione e voglia di fare.
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