Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera aperta alla città di Gemma Urbani, coordinatrice di Lucca Città Aperta e voce autorevole in ordine alle tematiche ambientali del territorio.
“Vogliamo immaginare la Lucca di domani? In questo caldo mese di luglio si è acceso il dibattito sul futuro urbanistico di Lucca. Siamo agli sgoccioli della legislatura regionale e, con un salto che ogni giorno si fa più breve, anche di quella comunale. Capisco la frenesia di questa Amministrazione che dopo 8 anni di governo non è riuscita trovare la vena giusta per vivificare la città e stringe tra le mani poche mosche. Ma meglio passare alla storia per non avere fatto che lasciare impronte nefaste.
La discussione verte ora su due progetti principali: 1) Realizzazione di una mega piazza coperta a San Concordio e sistemazione del Parco della Montagnola; 2) Destinazione e alienazione di una parte cospicua della ex Manifattura. E io credo che sarebbe necessaria una riflessione serena da parte di tutti. Quale città futura viene disegnata?
Brunelleschi immaginava, mentre costruiva la grande cupola fiorentina, il dialogo che avrebbe stabilito con la città. E chi erano i suoi interlocutori? Erano gli stessi muratori che posavano le pietre, era il popolo che passava di lì sotto. Era l’ascolto, la sensibilità. Ora in questo delirio del fare, del monetizzare, si perde di vista quello che è il vero senso del vivere, del costruire.
Uno scontro tra chi ritiene che in nome del progresso sia meglio comunque il fare, contrapposto a chi suggerisce una riflessione e che spesso viene tacciato di immobilismo.《Qui si tratta di non sprecare occasioni》, ci vien detto. Quali sarebbero queste occasioni? Alienare un bene prezioso della città per realizzare appartamenti e una quota di commerciale. Quale idea più stantia e anacronistica, in una città che vede ogni anno un impoverimento abitativo e con centinaia di appartamenti vuoti? Una quota di commerciale, quando basta passeggiare per la città per essere presi dallo sgomento davanti alla quantità di attività scomparse e di spazi commerciali vuoti. Siamo sicuri del ritorno economico e sociale o sarà una cristallizzazione di tutte le future potenzialità?
O costruire a San Concordio un’enorme piazza coperta con un tetto di 16 metri (se riuscite a immaginare). Una enorme colata di cemento che le future generazioni potrebbero rimproverarci. E lasciare degradare l’edificio adiacente che avrebbe il sogno solo di ritornare a nuova vita?
Io credo che ci si dovrebbe fermare.Tutti. Costruire una immagine forte della città, magari partendo da quella che è la sua connotazione accreditata a livello internazionale. Lucca città della musica, degli organi, del suo PucciniLucca e le sue uniche e integre Mura. Lucca città dei Comics e dei videogames. Rendere dinamico il nostro capitale e guardare al futuro. Non è questione di tifoserie politiche. Faccio appello a chi in questo momento ha la forza del potere. Abbiate il coraggio di aprire un dibattito pubblico. Una pausa di riflessione nel nome della città.”
Gemma Urbani – Lucca Bene Comune