Un astronauta per amico: Paolo Nespoli

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Ciao Paolo, onorato di essere tuo amico.

Ci siamo incontrati a Beiruth, in missione nel 1983; te eri scorta al Gen. Angioni, io Sottotenente della “Folgore”, di protezione ai campi palestinesi di Bury Barajne; la nostra amicizia è poi proseguita fino a Barga e addirittura a Sommocolonia!

Io mi ricordo. 30 settembre 2015, sono in caserma a Pisa.

Mi arriva una telefonata sul cellulare, nel pomeriggio… un numero lunghissimo e strano…?!

Terrorizzato da quelli che ti addebitano gli abbonamenti fasulli tiro giù e non rispondo!

Non scherziamo…!

Quel numero richiama…!

Intenzionato a mandarlo a quel paese rispondo, ma una voce lontana mi stoppa prima!:

“Ma perché mi tiri giù? Sono Paolo, Nespoli… da Houston (USA) accidenti a te! Ascoltami per piacere!..

Incomincio a sudar freddo al pensiero di quanto mi può costare quella telefonata intercontinentale…

Dimmi Paolo. Dimmi alla svelta!”

E mi racconta velocemente una storia e la sua esigenza.

La sua controparte a terra all’E.S.A. quando sarà in volo nello spazio, è una ingegnere aerospaziale, Ms. Allison, tipica americana sulla quarantina, slavata, semplice, sposata; è quella che deve seguire dalla base di terra la complessa e delicata procedura di aggancio della navicella spaziale, in volo di avvicinamento alla Stazione Orbitante Internazionale I.S.S. a guida russa.

Per cui è una tipa che dialoga contemporaneamente in inglese e in russo.

E segue tutta la manovra da terra, via radio. Una bazzecola.

La prossima missione comincerà tra poco più di sei mesi, e nel frattempo lei con il marito e i genitori, stanno facendo un viaggio turistico in Europa; e per questo Paolo la vuol raggiungere per fissare alcuni dettagli operativi con lei.

Io stanotte prendo un aereo da Houston e arrivo a Parigi, prendo un altro aereo e arrivo a Firenze nel primo pomeriggio, poi prendo una macchina a nolo e ti raggiungo a Lucca dove te, nel frattempo la mattina hai “agganciato” l’ingegnere Allison e la sua famiglia in arrivo anche loro da Firenze via treno, e li porti in giro un po a Lucca, e così poi ci vediamo lì… ok?”

Ok! Figurati, come bere un bicchier d’acqua.

La cosa non si discute, è un amico, chiede un piacere e si fa, semplicemente.

Ci conosciamo da 30 anni, eravamo insieme in missione a Beiruth nel 1983, Sergente Maggiore Paolo Nespoli, Incursore, ci siamo spalleggiati davanti ai carri armati israeliani che non son proprio dei crostini, abbiamo condiviso intensi momenti operativi…

“Esecutivo, passo”.

Prendo un giorno di ferie, e la mattina bello fresco come una rosa, aspetto i quattro americani alla stazione di Lucca.

Mi chiedo, mentre aspetto, ma come mai se la “family americana” è a Firenze, e Paolo arriva a Firenze, questi vogliono venire a Lucca…?

Mah… si vede gli piacerà il buccellato del Taddeucci…

Alle 9 e 24 arriva il trenino, scendono in quattro e immediatamente li aggancio; con me la amica Robertina Pellegrineschi, in funzione di traduttrice, perché il mio “slang” americano è un po’… arrugginito.

Andiamo a prendere un caffè… “Benvenuti…”, “e come è stato il viaggio…”, “e di qui e di la…”

Comincio a chiedergli… Come mai proprio a Lucca? Vogliono visitare le Mura? …È una bella giornata

Il padre dell’ingegner Allison, un signore sulla settantina con la moglie, ci mostra una lettera e spiega che i suoi bisnonni sono originari proprio di un piccolo paese vicino a Lucca…:

“Ma và? …e come si chiama questo piccolo paese?”

Bargia…”

“Bargia?”

Incomincio a sudar freddo… “Barga” forse?!

Barga! Barga!” Dice contentissimo, come se avesse trovato una luce in fondo al tunnel.

Ecco perchè volevano venire a Lucca!

La gente intorno a noi ride divertita alla mia espressione di stupore .

E poi… non soddisfatto, ma contento perché capisce che io conosco “benino” Barga (…sottile eufemismo…) continua…:

Really, near Bargia …a tiny mountain village…”

La sudorazione aumenta…

E come si chiamerebbe questo piccolo paesino di montagna vicino a Bargia/Barga?

It’s named Somoccologgnia…!”

Somoccologgnia? “Forse Sommocolonia?”

“Sommocolonia!!!” ok!

E mi mostra una lettera con il nome Sommocolonia- Barga (LU) scritto sopra.

Sommocolonia, minuscola frazione del Comune di Barga è il paese di origine della mia famiglia paterna: ci passavo un mese tutti gli anni in vacanza, e i miei parenti sono ancora li.

Incredibile!

Allora… il film è questo: c’è una persona che parte da Houston, per venire a casaccio in Europa, a cercare le sue origini, poi capita a Lucca e incontra uno che vien proprio da questo minuscolo paesino!

È un evento probabilistico praticamente inverosimile!

Ridiamo tutti come matti. Roba da non credere! Incredibile la coincidenza!

Pranziamo alla Buca, dove ci raggiunge Paolo Nespoli, al quale raccontiamo tutta la storia: anche lui stupito e incredulo davanti a questa, come la definisce lui, “probabilisticamente inafferrabile”!

Bene, il nuovo programma è velocemente fatto!

Andiamo a “Bargia” e in viaggio contatto i parenti del padre dell’ingegner Allison;

E indovina chi sono?

I Conti, che abitano in Barga vecchia.

Il padre dell’Ing. Allison, che vive a Houston, è cugino con la signora Conti, la mamma della Barbara che abita in piazza Garibaldi.

I bisnonni sono i Mazzolini di Sommocolonia, per la precisione il Giuseppe figlio di Aureliano e fratello di Alfredo, papà della MariaGemma e altri!

E il marito della Barbara, il Gilberto Nardini è il padrone della casa che prendevo in affitto ogni anno per le mie vacanza, sulla salita della Montatella. Mio grande amico. Incredibile.

Li avviso telefonicamente e puntiamo su a casa loro, non prima di aver fatto un caffettino all’Aristodemo, dove il Keane immortala la scena!

Abbracci e baci, e la mostra dell’album fotografico delle nozze della Barbara, con accanto la sorella di lui, praticamente la zia dell’ingegner Allison, che per l’occasione era partita dall’America e li aveva raggiunti a Barga!

Sempre più eccitati e divertiti proseguiamo per Sommocolonia dove gli mostro la casa di provenienza dei loro bisnonni, che aveva faticosamente rintracciato come genealogia.

Ma il legame di Paolo Nespoli con Barga non termina qui: al rientro dalla missione “Esperia” ci siamo ritrovati in caserma a Pisa con l’allora Sindaco di Barga prof. Umberto SERENI, al quale, alla presenza del generale Maurizio Fioravanti, Comandante della Brigata Paracadutisti Folgore, anche lui con noi a Beiruth, Paolo e i suoi compagni di equipaggio hanno donato al Sindaco un quadro con la foto della missione “ESPERIA” e le firme autografe dell’equipaggio e la “patch” della missione che è stato poi posizionato dentro i locali del Comune di Barga.

E ancora, abbiamo organizzato una bellissima conferenza al “Fermi” di Lucca, che ha emozionato tutti i presenti per la grande capacità comunicativa di Paolo e la qualità delle immagini che ci ha mostrato.

Vittorio Lino Biondi
Vittorio Lino Biondi
Sono un Colonnello dell'Esercito Italiano, in Riserva: ho prestato servizio nella Brigata Paracadutisti Folgore e presso il Comando Forze Speciali dell'Esercito. Ho partecipato a varie missioni: Libano, Irak, Somalia, Bosnia, Kosovo Albania Afganistan. Sono infine un cultore di Storia Militare.

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1 commento

  1. Veramente interessante coincidenze incredibili fa davvero pensare a quanto (con una frase banale sia piccolo il mondo!!!!!.) è bellissimo ritrovare così degli amici lontani..!!!…..ottimi questi accenni di vita ..lucchese…grazie!

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