Il 13 dicembre presso il complesso di S. Micheletto i ragazzi e i docenti dell’Istituto Pertini hanno presentato il progetto “Gentilezza Digitale. Insieme per un web più sicuro” sviluppato in collaborazione con Crédit Agricole, Fondazione Carolina e Centro per gli apprendimenti e lo sviluppo di competenze (CASCO Impresa sociale). Le classi coinvolte sono giovanissime, prime e seconde di vari indirizzi, trasversali a tutti i settori dell’Istituto Pertini. Una scuola che si distingue da anni per l’impegno per l’inclusione, tanto da aver introdotto la Figura Strumentale sul benessere a scuola, un ruolo svolto da insegnanti che hanno seguito un’apposita preparazione.
Il momento più toccante della mattinata è stata la testimonianza di Paolo, il padre di Carolina Picchio, vittima dei cyberbulli. Paolo Picchio ha mostrato anche un video:
Picchio ha raccontato “l’invidia, il maschilismo di vedere Carolina così autonoma, così forte. Per questo è stata punita dal gruppo. Carolina è stata uccisa dalla devastante violenza della perforazione dell’intimità. Ma Carolina ha avuto la forza di scrivere una lettera”. Grazie al suo caso è stato istruito il primo processo europeo per reati specifici. Grazie a lei è stata fatta la prima legge sul cyberbullismo. Sulle ultime parole di Carolina (“spero che adesso siate un po’ più sensibili sulle parole”) è stata costruita la missione della Fondazione Carolina: incontrare i ragazzi, parlarci e insegnare loro a gestire i media. “Perché ormai li usano tutti dalla più tenera età. Impensabile oggi togliere o limitare l’uso del telefonino ai ragazzi. Allora la fondazione insegna loro come usarlo. Perché la colpa non è dei ragazzi: sono i genitori che non gli hanno spiegato come si usano. Quei genitori che poi non vengono ai nostri appuntamenti. Ai ragazzi dico: ricordatevi che bastava una persona, una sola, di quel gruppo di bulli o di quelle migliaia che l’hanno giudicata sui social, che si fosse opposta. E io oggi avrei mia figlia qui con me”.
L’intervento di “papà Paolo Picchio” è stato salutato da un lunghissimo applauso dei ragazzi. Al termine, la dirigente del Pertini Daniela Venturi ha voluto ringraziare Picchio, che ogni volta rinnova nel racconto il suo dolore eppure continua a farlo, per aiutare i ragazzi a comprendere ed imparare. E ha voluto ringraziare anche tutti i docenti della scuola per la disponibilità e l’impegno che mettono per mandare avanti questi progetti.
Alessandro Castellani, cofondatore e community & general manager di CASCO, ha illustrato il progetto, che è stato realizzato anche a Milano e a Parma. La prima fase è stata laboratoriale, con tre incontri in classe, per mettere in atto azioni positive di contrasto all’odio online, analizzando la storia di Carolina, esplorando i confini della legge: cosa è uno scherzo e cosa è un reato. Nella seconda fase si sono tenuti workshop espressivi in cui i ragazzi sono stati seguiti da esperti di comunicazione: applicando diverse tecniche di elaborazione grafica e digitale hanno prodotto uno spot, presentato in due versioni, che rappresenta il prodotto finale del progetto.
Sono stati i ragazzi stessi a raccontare il proprio lavoro: Giulia ha spiegato che l’argomento scelto è stato il sexting e quella forma di ritorsione che è il revenge porn.
Febe ha spiegato la scelta di realizzare un video, perché il messaggio arrivasse in modo più immediato, perché destinato soprattutto ai coetanei.
Pasquale ha illustrato la tecnica usata, quella dello stop-motion, ed ha raccontato il metodo di lavoro in gruppi, in modo che tutti avessero qualcosa da fare, portando il proprio contributo e divertendosi nel farlo. Come ha ricordato anche Gianfilippo, che ha raccontato la bellezza del gruppo, l’unione e l’impegno di tutti e il piacere di stare insieme.
Nelle parole di Massimo Cerbai, responsabile direzione regionale toscana di Crédit Agicole, c’è il senso dell’impegno della banca: “Quello di oggi è un piccolo contributo che è affidato ai giovani, affinché vi diano continuità: un lavoro portato sul territorio al servizio delle nuove generazioni, quindi del futuro. Le grandi trasformazioni sono sempre partite dai giovani, e in questo momento i giovani si sono mobilitati. C’è la necessità di imparare ad identificare i pericoli, avendo al fianco gli insegnanti, i dirigenti e le istituzioni”.
Per Simona Testaferrata, insegnante e assessora all’istruzione del Comune di Lucca i social hanno semplificato molto l’accesso alla comunicazione, per questo la gentilezza è ancora più importante. “La gentilezza è una forza: proprio perché i ragazzi sanno usare bene questi strumenti, è importante gettare un seme di gentilezza. Ce lo dice il grande dolore che tutti noi proviamo in questi giorni, come genitori e come adulti responsabili per quello che si legge nella cronaca. Sono colpita dal lavoro fatto da questi ragazzi: io che non ho social, verrò a lezione da loro!”.
In rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Territoriale è intervenuto il prof. Claudio Oliva, portando i saluti della dirigente Ilaria Baroni. Oliva ha applicato il concetto di benessere alla comunicazione: “Gli strumenti di comunicazione digitale sono oggi per noi comuni, indispensabili e creano dipendenza. Anche le parole fanno danni, anche nella nostra città ne abbiamo avuto esperienza. La scuola fa molto, ma la colonna portante è la famiglia. Spesso è difficile parlare con i genitori, dobbiamo tornare ad imparare a parlare. Riflettendo sul potere della parola e sulla sua capacità di fare male”.
La consigliera della Provincia di Lucca delegata per le pari opportunità, Teresa Leone, si è congratulata con i ragazzi per lo spot realizzato: “mostra la grande efficacia del protagonismo giovanile. Questa è la scuola bella, la scuola attiva, che si sposta”.
In rappresentanza dei genitori è intervenuta la presidente del consiglio d’Istituto, signora Diodati, che si è rivolta ai ragazzi: “siete in ottime mani in questa scuola, anche grazie alla vostra dirigente Daniela Venturi”.
Il largo impegno della scuola per realizzare concretamente l’inclusione è stato testimoniato da Domenico Passalacqua, presidente dell’associazione Lucca Senza Barriere, che ha ricordato l’app sviluppata per le persone con problemi di accessibilità, un progetto portato avanti oggi principalmente proprio dagli studenti. Da Dino Petri, ex professore, volontario e grande promotore dello sport per tutti che ha ricordato come è nata e cresciuta l’Allegra Brigata e i progetti che il Pertini in questi anni ha costruito: da un corso pomeridiano alla nascita di un gruppo sportivo e poi successivamente un gruppo di animazione di studenti e ragazzi, fino alle odierne pratiche inclusive proposte anche nell’ambito digitale. Anche il Centro Nazionale per il Volontariato ha avuto l’occasione di ricordare le molte collaborazioni che lo legano all’Istituto Pertini.
[…] In apertura, portando il saluto del pres. Menesini, la consigliera Maria Teresa Leone ha ricordato l’impegno della Provincia a sostegno dei progetti su questo tema, recentemente affrontato anche in occasione della presentazione dell’iniziativa “Gentilezza Digitale”. […]