24 ottobre 1918, la data è troppo importante per lasciarla passare senza un pensiero di ricordo.
Gli storici la definiscono “la nostra battaglia finale”, i militari la chiamano la “battaglia di Vittorio Veneto”, un paesotto sperduto a nord di Venezia, sul confine veneto-friulano. La vittoria è talmente importante che essa determinerà il crollo dell’esercito Austro-Ungarico e il conseguente Armistizio di Villa Giusti del 3 Novembre 1918, andato in vigore il 4 novembre alle ore 15.
Le cronache storiche del tempo lo chiamano anche l’Armistizio di Badoglio… così tanto per mettere un pò di confusione nella Storia…
Di contro è così poco nota la località che lo stesso Generale Diaz, condottiero supremo delle operazioni terrestri, al termine della vittoria e dello sfondamento italiano, chino su una carta geografica con la lente di ingrandimento dirà al suo staff: “Ma ‘sto Vittorio Veneto addo’ cazzo sta?”. La frase, riportata da Indro Montanelli, è esatta assicura Ferruccio Parri, che faceva parte dello Stato Maggiore di Diaz. Parri guiderà il primo governo dell’Italia libera dopo la seconda guerra mondiale. Dello staff militare faceva parte anche il giovane professore di lettere Giovanni Gronchi che sarà Presidente della Repubblica nel 1955.
A questa importate e decisiva battaglia per le sorti dell’Italia parteciparono, tra le altre anche una Brigata di fanteria, denominata “Brigata LUCCA”.
Nata inizialmente nel luglio del 1917, a Villanova Iudrio, aveva il nome inziale di brigata “G”; il 7 agosto assunse il nome di Brigata “LUCCA”, incorporata nella 48° Divisione. Era articolata su due reggimenti di fanteria il 163° e il 164°, e un comando Brigata.
La città di Lucca, onorata di questo nome, non perse tempo a regalargli la bandiera d’Onore.
La troveremo impegnata su tutti fronti, fino alla battaglia finale; la notte del 29 ottobre passa il Piave a Villa Berti, e punta su San Salvatore, quindi verso Belluno.
Il 1° Novembre raggiunge San Giacomo di Veglia, vicino a Vittorio Veneto, e li arriverà la notizia del firmato armistizio.
A Nervesa della Battaglia (TV) hanno dedicato un sentiero che passa tra i camminamenti e le trincee, denominato “Sentiero storico Brigata Lucca”
La provincia di Lucca, oltre il nome alla Brigata di fanteria, darà come forte contributo alla Grande Guerra un decorato dell’Ordine Militare di Savoia, il Magg. Generale Decio Ferrari, una Medaglia d’Oro (vivente) al Valor Militare, il Sten. Dario Vitali; ben 144 decorati di Medaglia d’Argento al Valore Militare (!) 180 decorati di Medaglie di Bronzo al Valor Militare (!!) e 80 insigniti di Croci di Guerra al Valor Militare.
Dati e numeri significativi del forte impegno morale e fisico che la nostra gente della provincia di Lucca ha tributato alla Grande Guerra e alla Unità Nazionale.
Facciamo in maniera che il loro impegno non sia stato vano.
Non dimentichiamoli.
Tocca a noi adesso.
Vittorio, al solito: “tocca a noi, adesso”. Ma perché sempre a noi? Ci possiamo mai permettere di essere stanchi, di non sentirci più di tirare la volata? Intanto te, avanti così, che almeno le parole sulla carta restano sempre!
…perché ci siamo noi, adesso, nel calderone della vita. Loro son passati. quello che dovevano, potevano, volevano fare l’han fatto. E questo calderone è a senso unico.
Questi scritti dimostrano che la Folgore, oltre ai Vannacci, incorpora e ha incorporato anche persone di valore.