4 dicembre, Santa Barbara.

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Molte unità militari festeggiano con forte dedizione e affetto questa Martire, nata e morta nel III secolo a Nicomedia (Izmit) in Turchia.

Santa Barbara è la Patrona dei marinai, degli artiglieri, dei genieri, dei minatori e in particolare degli artificieri, oltre che delle città di Paternò, Rieti, Colleferro, Tremestieri Etneo, Montecatini Terme, Sinnai, Sommatino, Filadelfia, Pradalunga, Norma e altri.

Inoltre è assunta a protettrice delle categorie dei Vigili del Fuoco, degli ombrellai, dei muratori, degli architetti, degli ingegneri ambientali, dei campanari e dei becchini.

La Santa è raffigurata spesso vicino ad una torre a ricordo della torre dove il padre, tale Dioscuro (nomen omen…) geloso della sua bellezza, la fece rinchiudere.

Particolarità è che le torri hanno tutte tre finestre; pare che una di quelle la facesse costruire proprio Barbara per raffigurare la S.S. Trinità.

Successivamente il padre snaturato, in contrasto con la fortissima fede cattolica della figlia Barbara, la denunciò e la fece processare e torturare, assistendo e partecipando egli stesso al suo martirio.

La leggenda racconta che al momento della sua decapitazione, un fulmine a ciel sereno colpi il boia, che era lo stesso padre.

Le reliquie furono inizialmente trasportate a Costantinopoli, e quindi a Venezia, nella chiesa di San Giovanni Evangelista a Torcello.

Così la santa, martirizzata per la sua fede, è invocata dai cristiani contro i pericoli dei fulmini, della armi, delle “male morti” e in particolare delle morti improvvise e causate dal fuoco distruggitore, per il fatto di non avere il tempo di morire con il conforto dei Sacramenti.

È una dei cosiddetti 14 “Santi Ausiliatori”, perché intercedono per i peccati.

Gli artiglieri chiamano spesso i loro pezzi base con il nome di Barbara.

A Roma, quando a mezzogiorno spara il cannone del Gianicolo, il comando di fuoco è preceduto dall’invocazione: “Per Santa Barbara, fuoco!”

Il deposito delle munizioni dei cannoni sulle navi militari è chiamato “La Santabarbara.”

I minatori hanno in ogni cava e miniera una statuetta di Santa Barbara, che protegge dell’impiego degli esplosivi.

Diverse caserme sono intitolate a Santa Barbara; la caserma “Santa Barbara”, sede della Brigata Informazioni Tattiche ad Anzio, la Scuola di Artiglieria Contraerea a Sabaudia, e a Milano c’è la storica Caserma Santa Barbara sede della “Voloire”, la Artiglieria a Cavallo.

Presso la Caserma “Ettore Rosso” di Roma, sede della Scuola del Genio, nell’atrio d’Onore c’è la statua di Santa Barbara.

Vittorio Lino Biondi
Vittorio Lino Biondi
Sono un Colonnello dell'Esercito Italiano, in Riserva: ho prestato servizio nella Brigata Paracadutisti Folgore e presso il Comando Forze Speciali dell'Esercito. Ho partecipato a varie missioni: Libano, Irak, Somalia, Bosnia, Kosovo Albania Afganistan. Sono infine un cultore di Storia Militare.

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