1.325.644,89 €uro dal 5 per mille 2023 agli enti della provincia di Lucca. Resta il nodo dell’eccessiva frammentazione

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531 enti della provincia di Lucca si divideranno i 1.325.644,89 €uro del 5 per mille 2023. L’importo sarà suddiviso sulla base delle firme raccolte al momento della dichiarazione dei redditi 2022 presentata dai contribuenti lo scorso anno. La galassia dei beneficiari del 5 per mille è molto articolata. Ne fanno parte gli Enti del terzo settore iscritti al Runts (Organizzazioni di volontariato ODV, Associazioni di promozione sociale APS, Imprese sociali ed Enti filantropici); le Onlus: le Associazioni sportive dilettantistiche; i Comuni; gli Enti della ricerca scientifica; quelli della ricerca sanitaria; quelli delle attività di tutela promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici; gli enti gestori delle aree protette.

Nel dettaglio sono 408 (76,8 per cento del totale) gli enti fra ETS e Onlus cui andranno complessivamente 1.179.281,24 €uro (89 per cento del totale) per effetto delle 34.361 firme raccolte (89,6 per cento). Sono invece 87 le Associazioni sportive dilettantistiche (16,4 per cento) cui andranno complessivamente 110.671,15 €uro (8,3 per cento) per effetto delle 1.767 firme raccolte (4,6 per cento del totale). I 33 Comuni (6,2 per cento degli Enti beneficiari) si divideranno invece 65.579,16 €uro (4,9 per cento del totale) per effetto delle 2.265 firme raccolte (5,9 per cento del totale).

Da evidenziare l’aumento degli Enti che hanno registrato zero firme (sono stati ben 39) a cui si aggiungono altri 45 Enti con un numero minimo di firme (da 1 a 5) ma con importo complessivo inferiore a 100,00 €uro che esclude l’erogazione della cifra. In altre parole la frammentazione degli Enti beneficiari non paga i più piccoli, fenomeno che dovrebbe spingere alla chiusura ovvero alla fusione tra più realtà. In realtà guardando agli anni passato sono scomparse dagli elenchi dei beneficiari molte associazioni (ODV e APS) che evidentemente non si sono iscritte al Runts, come emerge anche dal numero delle richieste diniegate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ben 71 a ieri in provincia di Lucca.

Ovviamente ad avere gli importi maggiori le realtà territoriali più grandi che hanno un maggior numero di Enti beneficiari. Così nel Comune di Lucca si trovano 171 Enti con 10.488 firme totali e 436.575,35 €uro che saranno erogati. Segue Viareggio con 71 Enti, 5.134 firme e 180.150,15 €uro; Camaiore con 41 Enti, 4.796 firme e 139.296,95 €uro; e Capannori con 52 Enti, 3.733 firme e114.959,74 €uro. Eppure Capannori è il terzo comune della provincia per numero di residenti. Una conferma, visto lo scavalcamento da parte di Camaiore, che la divisione non paga.

Uno degli aspetti da considerare è infatti la scarsa adesione agli appelli dei vari Enti, in particolare degli Ets, a firmare il 5 per mille. In pratica in provincia di Lucca firma il 5 per mille soltanto un contribuente ogni 9,95 residenti. D’altra parte ogni firma vale mediamente 34,55 euro e molti Enti pur aumentando il numero delle firme hanno visto calare il contributo rispetto all’anno fiscale precedente. Naturalmente ogni territorio comunale ha valori diversi. Guardano al valore medio delle firme si trova al primo posto Porcari con un importo di 65,79 €uro per ogni firma, seguito da Forte dei Marmi (50,96 €uro), Lucca (41,63 €uro) e Viareggio (35,09 €uro). In fondo alla classifica si trova Careggine dove il valore medio delle 8 firme è di 20,11 €uro.

Passando ad analizzare il numero dei firmatari del 5 per mille emerge il «primato di generosità» di Castelnuovo Garfagnana dove si trova una firma per il 5 per mille ogni 3,18 residenti, seguito da Vagli Sotto (3,83) e Fabbriche di Vergemoli (3,88). In fondo alla classifica Villa Basilica (una firma ogni 73,1 residenti), San Romano Garfagnana (una ogni 69,68) e Careggine (una ogni 63 residenti). Nel comune di Lucca abbiamo una firma ogni 8,5 residenti; mentre a livello provinciale il rapporto è una firma ogni 9,95 residenti. Come indicato dal titolo di una celebre canzone, vincitrice del Festival di Sanremo 1987 e adottata come slogan da molte iniziative di volontariato, «Si può dare di più». In ogni caso firmare il 5 per mille non è obbligatorio ma è importante sapere che la scelta è totalmente gratuita, ovvero non comporta alcuna maggiorazione d’imposta, insomma non costa nulla.

L’Agenzia delle Entrate pubblica ogni anno gli elenchi dei beneficiari del 5 per mille. Nel 2023 sono 80.838 gli enti ammessi al 5 per mille per un totale di 522.191.297,31 €uro destinati dagli italiani, che lo Stato bonificherà agli enti. Il tetto previsto per il 5 per mille ammonta a 525 milioni: la cifra in questa edizione sarebbe quindi al di sotto del tetto, diversamente da quanto accaduto negli anni passati. Resta però da fare un confronto con gli elenchi degli esclusi, per verificare quanto gli italiani hanno destinato anche a loro.

Molte associazioni hanno evidenziato l’importanza del 5 per mille che rappresenta un riconoscimento delle attività che incoraggia nel portare avanti i servizi a favore delle persone. Al 5 per mille si possono aggiungere poi le donazioni da aziende o da privati.

Guardando ai dati del cinque per mille in provincia di Lucca emerge l’alto numero di associazioni. Assistiamo a uno sminuzzamento associative che di fatto danneggia tutti. Negli anni ottanta c’erano altre esigenze e così erano nate molte associazioni, oggi è cambiato il sistema sanitario nazionale e si deve cambiare anche l’organizzazione e superare la frammentazione delle associazioni. Il modello indicato da alcuni è quello seguito dalla Diocesi di Lucca: prima c’erano 353 Parrocchie oggi ci sono 35 Comunità parrocchiali. Anche le associazioni di volontariato dovrebbero ragionare nel segno di una sinergia organizzativa al fine di ottimizzare bilanci e servizi.

A livello nazionale si evidenzia il fatto che molti enti, pur aumentando il numero delle firme vedono calare il contributo rispetto all’anno fiscale precedente. Il valore medio di una firma nel 2022 era stato pari a 31,69 euro contro i 31,13 euro del 2021.

«I pelosi della Versilpampa» di Viareggio sono l’ultimo ente che avrà una cifra superiore ai mille euro: stanno alla posizione 36.261 e hanno raccolto 33 firme, per un valore complessivo, compreso il riparto dalle scelte generiche, di 1.000,01 euro. Dalla posizione 36.262 gli importi scendono sotto i mille euro per annullarsi a partire dalla posizione 66.846.Già nel 2022 gli enti a zero firme erano praticamente raddoppiati rispetto al 2021: 7.100 contro i 3.716 dell’anno prima. Ora sono 7.341.

Dall’anno finanziario 2020 inoltre non sono erogate le somme d’importo complessivo inferiore a 100 euro: pertanto gli enti che incasseranno qualcosa dal 5 per mille 2023 sono circa 65.700. Sempre a livello nazionale l’elenco degli ammessi comprende in totale 80.838 enti, suddivisi per categoria: in cima alla classifica si trovano gli Enti del Terzo Settore e Onlus (58.870), a seguire le Associazioni sportive dilettantistiche (13.306), gli enti impegnati nella ricerca scientifica (446), quelli che operano nel settore della sanità (106), gli enti dei beni culturali e paesaggistici (177) e gli Enti gestori delle aree protette (24). Nell’elenco figurano anche 7.909 Comuni.

Alla categoria degli Enti del Terzo Settore e Onlus andranno oltre 332 milioni (64%), alla ricerca sanitaria oltre 83 milioni (16%) mentre a quella scientifica saranno destinati nel complesso quasi 70 milioni (13%). Seguono i Comuni (oltre 15 milioni di euro), le Associazioni sportive dilettantistiche (17,8 milioni), gli Enti per la tutela dei beni culturali e paesaggistici (2,8 milioni) e gli Enti gestori delle aree protette (716mila euro). Intanto la viceministro Maria Teresa Bellucci ha annunciato le novità per il Terzo settore in vigore da questo mese. In sintesi diventare ETS non sarà più un percorso “lacrime e sangue” e sul 5 per mille il Governo intende aumentare l’autorizzazione di spesa.

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